LIBRI & POESIA: EMOZIONI SENZA TEMPO

VERRA' LA MORTE E AVRA' I TUOI OCCHI

Cesare Pavese

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  1. Pantufla
     
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    VERRA' LA MORTE E AVRA' I TUOI OCCHI

    "Verrà la morte e avrà i tuoi occhi-
    questa morte che ci accompagna
    dal mattino alla sera, insonne,
    sorda, come un vecchio rimorso
    o un vizio assurdo. I tuoi occhi
    saranno una vana parola,
    un grido taciuto, un silenzio.
    Così li vedi ogni mattina
    quando su te sola ti pieghi
    nello specchio. O cara speranza,
    quel giorno sapremo anche noi
    che sei la vita e sei il nulla.

    Per tutti la morte ha uno sguardo.
    Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.
    Sarà come smettere un vizio,
    come vedere nello specchio
    riemergere un viso morto,
    come ascoltare un labbro chiuso.
    Scenderemo nel gorgo muti."


    Canto malinconico e disperato, un' "ode alla morte" gridata da chi non ha più la speranza di riemergere dal vuoto dell'esistenza.
    Pavese lancia un ultimo "grido taciuto": efficacia dell'ossimoro nel raccontare l'assenza di spirito vitale. E lo specchio, immagine di narcisismo, diventa il riflesso di un destino al quale non ci si può sottarre: "per tutti la morte ha uno sguardo".
    Una poesia dallo spirito leopardiano, pari all'opera del Poeta di Recanati nel trasmettere quel senso di debolezza e di amarezza di fronte alla vita: "perchè di tanto inganni i figli tuoi?". Domande, tante domande. Nessuna risposta.
    "O cara Speranza, sei la vita e sei il nulla".






     
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0 replies since 22/5/2006, 21:51   152 views
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