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-EMA-.
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Un'intera nottata
buttato vicino
a un compagno
massacrato
con la sua bocca
digrignata
volta al plenilunio
con la congestione
delle sue mani
penetrata
nel mio silenzio
ho scritto
lettere piene d'amore.
Non sono mai stato
tanto
attaccato alla vita.
Una delle poesie più tragiche e conosciute di Giuseppe Ungaretti.
L'angoscia della trincea descritta con poche terribili versi.
I suoni forti delle parole (buttata, massacrato, digrignata, congestione) trasmetono al lettore un brivido freddo lungo la schiena. Il giovane volontario Ungaretti scopre ben presto l'atrocità delle battaglie della Grande Guerra e la perdita di amici o compagni gli riempie il cuore di croci pesanti e fredde.
L'immagine del volto spalancato dal dolore del compagno risveglia nel poeta istinti antichi e quasi sopiti in lui. La luna che rischiara la morte lo fa disperatamente aggrappare al desiderio di vivere.
Edited by -EMA- - 27/3/2006, 14:35.