LIBRI & POESIA: EMOZIONI SENZA TEMPO

NINNA NANNA DELLA GUERRA

Trilussa

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  1. -EMA-
     
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    Ninna nanna, nanna ninna,
    er pupetto vò la zinna,
    dormi dormi, cocco bello,
    se no chiamo Farfarello,
    Farfarello e Gujermone
    che se mette a pecorone
    Gujermone e Cecco Beppe
    che s'aregge co' le zeppe:
    co' le zeppe de un impero
    mezzo giallo e mezzo nero;
    ninna nanna, pija sonno,
    che se dormi nun vedrai
    tante infamie e tanti guai
    che succedeno ner monno,
    fra le spade e li fucili
    de li popoli civili.

    Ninna nanna, tu nun senti
    li sospiri e li lamenti
    de la gente che se scanna
    per un matto che comanna,
    che comanna e che s'ammazza
    a vantaggio de la razza,
    o a vantaggio de una fede,
    per un Dio che nun vede,
    ma che serve da riparo
    ar sovrano macellaro;
    che quer covo d'assassini
    che c'insanguina la tera
    sa benone che la guera
    è un gran giro de quatrini
    che prepara le risorse
    pe li ladri de le borse.

    Fa la ninna, cocco bello,
    finché dura 'sto macello,
    fa la ninna, che domani
    rivedremo li sovrani
    che se scambieno la stima,
    boni amichi come prima;
    so' cuggini, e fra parenti
    nun se fanno complimenti!

    Torneranno più cordiali
    li rapporti personali
    e, riuniti infra de loro,
    senza l'ombra de un rimorso,
    ce faranno un ber discorso
    su la pace e sur lavoro

    pe' quer popolo cojone
    risparmiato dar cannone.



    Carlo Alberto Salustri, meglio noto come Trilussa ha scritto questa semplice poesia allo scoppio della Grande Guerra, nel 1914. Naturalmente le composizioni di questo frizzante e simpatico poeta dialettale non hanno la pretesa di paragonarsi a ben più illustri testi, ma questi versi in particolare suscitano non poco stupore.
    Lasciando perdere gli accenni diretti ai protagonisti e ai problemi del tempo, la maggior parte del componimento potrebbe tranquillamente essere affisso come Manifesto delle Guerre odierne. Decenni dopo i massacri delle 2 Guerre Mondiali, la Guerra frutta ancora “un bel mucchio di quattrini” e i sovrani odierni, anche se non sono più tutti “cuggini” come un tempo, continuano a farci i soliti discorsi sulla pace e sul lavoro. C’è ancora chi si scanna e si ammazza a vantaggio della Razza e della Fede, e i cosiddetti popoli civili non hanno ancora riposto le proprie “sante bombe”. Oggi come allora, dunque, i nostri figli fanno bene a dormire, a sognare a fantasticare mentre noi, popolo coglione, ci beviamo le menzogne dei potenti.

    Edited by -EMA- - 21/3/2006, 11:25
     
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