LIBRI & POESIA: EMOZIONI SENZA TEMPO

Jacopo Ninni: Diecidita

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Edizioni Smasher_PR
     
    .

    User deleted


    copertinaninnipreview

    Jacopo Ninni nasce a Milano nel 1964.
    Cresce dove i libri sono sacri tanto quanto le pipe del nonno. Trascorre una faticosa adolescenza in campagna: in un tema descrive tristi giardini milanesi dove razzolano i cani, viene deriso perché razzolare è tipico delle galline; se ne frega e scopre che gli è più facile scrivere poesie piuttosto che impararle a memoria. Dopo diversi fallimenti abbandona il liceo classico e incontra chi riesce a risanargli la frattura tra scrittura e lettura. Trascorre l’anno di servizio civile con il poeta A. Inglese che tra sbronze e una fuga a Parigi gli consiglia la lettura di Andare a piedi in Cina di G. Giudici. La distanza lo scoraggia; si laurea in architettura e si ferma per dedicarsi ad altre arti come musica e architettura dei giardini. Anni dopo segue il fratello nell’Anonima scrittori e riprende il cammino grazie ai consigli di Antonio Pennacchi, con cui collaborerà in seguito nella stesura di un romanzo collettivo. Dopo l’eclissi del ‘99 arriva a Firenze. Oggi vive a Vicchio dove è padre, scrive per il settimanale locale, suona, e collabora con la biblioteca. Ha pubblicato diversi racconti in antologie della casa editrice Perrone e in riviste come Toilet e Prospektiva. Alcune sue poesie sono state selezionate per alcune antologie e segnalate o premiate in concorsi. Da qualche anno viene invitato a reading collettivi, contemporaneamente porta avanti il progetto CSP. Collabora con l’attrice Agnese Leo, fa parte della redazione del Blog Poetarum Silva.






    Prefazione

    di Natàlia Castaldi

    Di tutte le impronte possibili su diecidita.
    Intraprendere la lettura di una raccolta poetica necessita sempre un passo doppio, che nello scarto letterale rintracci tutte le possibili connessioni che fanno di quest’arte la voce più intima ed immediata dell’universalmente meravigliosa e colorata, dolorosa e cruda parabola spazio-temporale, che convenzionalmente chiamiamo vita e di cui, invano e consapevolmente, tentiamo di decifrare le aporie.
    La raccontano in molti la verità
    Il dovere di non trasecolare.
    Il bisogno di non trascendere
    I colori delle tue abitudini

    Correre alla festa di tua figlia
    Contarne gli anni sulla punta dei capelli
    Aspettando che ti dica il nome giusto
    Prima di riprendere il respiro

    Provare poi a filtrare l’orologio
    Privare le lancette di ogni punta
    Scolorire il tempo di ogni goccia
    O stringere i riflessi al suo rintocco
    […]

    Ma, in modo direi quasi prepotente, prescindere l’esperienza vita da quella poetica, nel caso di Diecidita, apparrebbe un’operazione forzata, innaturale, quasi priva di fondamento, giacché pensiero e parola appaiono cesellati e “musicati” per essere espressione l’uno dell’altra, senza mai perdere di tono, senza cadute né abbandoni, ma con un alta e spontanea delicatezza, che si fa ricerca nella scelta di ogni nota, di ogni singolo suono.
    Ho
    parole
    Divise da colpe
    scavate nel fango,
    Parole uniformi
    Alle voci
    Che sento aldilà
    Parole di fame
    E silenzi
    Spezzati a metà
    […]

    La scelta del verso libero affida al ritmo intrinseco al verbo, alla sua naturale espressione fonetica, il compito di “cantare” e “tra-durre” ogni sfumatura emotiva che pensiero e immagine esprimono, lasciando al lettore il compito di sussurrarne la verità senza dover ricorrere ad artifici declamatori, ma abbandonandosi ad una semplice lettura piana, che in sé rivela tutti i colori e le possibili intersezioni di luci ed ombre, consoni ad una vera sinfonia.
    Confesso che ho cambiato casa stamattina
    Bruciato il letto e ogni spora estranea al tuo respiro
    Gli occhi rimasti ad indicare sulla porta
    Le stelle che mi hai chiesto di lasciare.
    Ecco è così che il cuore si separa
    Dal silenzio tuo addormito in quella cassa
    E io appeso al singhiozzo di ogni passo
    Conto il battere dei giorni, ritmo al tuo saluto
    Oggi è di qua che si va e ci si conserva
    Deviato è Il passo e poco oltre il cancello
    sei tu leggera sulla testa del corteo
    che guidi ogni lacrima ad attecchire ai muri
    […]
    In questi versi a pulsare è la vita, intesa come percorso gravido di colori, speranze, sogni, umori, aspirazioni; dunque imprescindibile dagli schianti, dai dolori, dalle inevitabili mancanze.
    […]
    Pietra d’angolo la saliva
    Luce schiva, tu di paura
    Nel silenzio diluito e vaginale
    Ov’io m’addormo, tiepido
    Indole segreta il tuo sudarmi
    indomita tu e la tua ferita acerba
    Cantami la ruggine del sangue
    Ricamo e fonte del tuo respiro
    […]

    La morte stessa acquista movenze sinuose e nitide, ed il dolore trova dignità nuova, lucida e sensibile che non può lasciare indifferenti dinanzi alla sua tensione mai melensa, mai languida ed abbandonata, ma – paradossalmente – vivida, vera, intensa, che sembra gridare la necessità del ricordo, la volontà di memoria, nonostante tutto, nonostante la speranza, che rigenerata dei sogni e delle movenze di dieci piccole dita, sussurra che c’è ancora percorso, che c’è ancora vita.
    […]
    Ho Briciole per terra per perderci nei sogni
    Dita fragili per conservarci appesi ad ogni attesa
    Una ferita gelida per ricordarci ad ogni fine
    Un bicchiere rotto, per annegarci ad ogni nuovo inizio.
    […]

    Dunque perché Diecidita?
    Dieci sono le dita bambine che tattilmente scoprono come giocare col mondo, dieci sono le dita che ancorano Jacopo alle stelle di una creatura da crescere, e dieci sono le dita di due mani che si intrecciano insieme, tenendosi per mano.
    Ti sembreranno poche 10 dita
    A contare nelle sere quelle stelle e
    al meriggio, ogni fiore del tuo bosco.
    Scoprirai così, nella quiete di un sorriso
    la sorgente più profonda dei tuoi occhi
    per contenere il cielo e ogni suo orizzonte
    […]
    E Diecidita perché attraverso dieci dita attuiamo la nostra prima ed infinita missione alla scoperta dello spazio che ci ospita e ci “dà luogo”, tastando e definendo le distanze tra tutto ciò che oggettivamente ci circonda e ciò che soggettivamente sentiamo di essere: materia di sogno, materia di sentimento, materia d’istinto e bisogno, materia di curioso esplorare, materia di conoscenza.
    […]
    Ho spazi e mani
    per contendere emozioni,
    contrasti alla tua bocca
    carezze ai tuoi silenzi.
    […]

    Una nota a parte credo meriti la poesia - o sarebbe meglio dire le poesie (?) - “È bene che tu sappia”, in cui la fine di un amore è narrata con disincanto e crudezza “scenica”, cinematografica, in cui colori, graffi, odori, esperienze, ricordi, angoli di casa ed azioni, confluiscono in un narrato denso, tagliente, duro, che non giudica, non infierisce, eppure si mostra determinato a voler cacciare per ricostruire, consapevole della sua esperienza, dell’importanza che comunque ogni passo ha inciso, sia pure dolorosamente.
    […]
    Che ho cancellato l’unica poesia
    non perché incompiuta o scritta male
    Ma sterile, bugiarda, inutile, blasfema.
    Parlava di una donna che non c’era
    Di sensazioni provate con chiunque
    fragili e scontate, come le tue scuse
    davanti a un mondo offerto in poche righe
    […]
    La caparbia volontà di sopravvivenza in Ninni supera ogni acredine attraverso la delicatezza d’animo sua propria, che traspare nella ponderatezza di ogni termine, che si rivela soppesato, calibrato ad esprimere i colori di ogni singola esperienza.
    […]
    Che questa casa ha già cambiato odori
    (La luce stessa vi traspira più leggera).

    E come i suoi colori, cambia il giardino.

    Non più il tuo arancio di calendule e tageti
    Ma un semplice, bianco profumato gelsomino
    E dell’orto che vantavi come impresa
    Resta un solco che non si lascia fecondare.
    […]

    Ed il colore, difatti, è protagonista indiscusso di tutta la raccolta, dacché in essa si può perfettamente distinguere un piccola silloge Chromethica, attraverso la quale Ninni sembra rispondere alla fatidica domanda “qual è il tuo colore preferito?”, con una paradossale risposta: “il suo calore”.
    Ma cosa significa, “il suo calore”?
    È semplice: il colore, lo studio pittorico del colore che Ninni effettua attraverso la parola, tende ad affermare l’imprescindibile tra percezione visiva e affezione emotiva, che lega ogni esperienza sensibile alla sua interiorizzazione. Dunque il rosso, sarà calore nella dimensione del fuoco, della passione, del desiderio, della rabbia;
    […]
    Ovunque tu
    Passi
    Calore, rosso
    di fuoco
    Di Terra su capelli
    Rossi
    Come tracce su lenzuola
    Raccolte
    Su rossi morbidi corpi
    In Calore
    di Silenziosi morbidi Colpi
    Come mattutini flebili
    Passi
    E ovunque tu vada
    […]
    ed il bianco espressione percettiva della neve e dei silenzi, ma anche assenza di inchiostro, di suono, ed ancora luce, trascendenza ed inspiegabile memoria; poi ancora i blu e le svariate gradazioni dal cupo al trasparente azzurro che legano indissolubilmente elementi vitali quali acqua ed aria, alla materia di terra e cielo, reale ed ideale, tangibile ed “in-spirabile” nel calore dell’irrimediabilmente infinito, etereo, inafferrabile.

    A quest’ora che si orienta
    al gelido risveglio
    Ho una luna riflessa nel vetro
    Di un treno che infecondo
    sprofonda
    Nella liquida sonnambula aria
    Per plasmarsi in case
    E poi città.
    […]

    Un lavoro complesso Diecidita, su cui scrivere è intraprendere lo stesso naturale percorso dell’autore, col rischio di perdersi, senza saper mettere un punto finché ci sia inchiostro per poter dire. Un lavoro del quale mi preme sottolineare il messaggio ultimo e complessivo di una speranza tutta terrena e vitale, ancorata al senso semplice di tutte le piccole impronte di un cammino, che ci sia concesso trattenere su diecidita.


    Se questo libro vi interessa, vi consiglio di consultare la scheda sul sito delle Edizioni Smasher (link).
     
    .
0 replies since 1/6/2012, 21:00   64 views
  Share  
.