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- SILVIA -.
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Nazim Hikmet è un poeta che ho scoperto grazie a internet e devo dire che è stata una felice sorpresa trovare un grande poeta che non avevo mai incontrato sulle Antologie scolastiche.
Le sue sono poesie d'amore, ma non solo. Sono anche poesie di educazione (per esempio "La vita non è uno scherzo", che ho già postato un po' di tempo fa), di guerra, di libertà. E non mancano mai un velo di malinconia, la tristezza dell'esilio, la lontananza che si rinnova nei continui addii.
Un splendida voce poetica del secolo scorso, sempre densa di emozioni.
1948 - I GIORNI SONO SEMPRE PIU' BREVI
"I giorni sono sempre più brevi
le piogge cominceranno.
La mia porta, spalancata, ti ha atteso.
Perchè hai tardato tanto?
Sul mio tavolo, dei peperoni verdi, del sale, del pane.
Il vino che avevo conservato nella brocca
l'ho bevuto a metà, da solo, aspettando.
Perchè hai tradato tanto?
Ma ecco sui rami, maturi, profondi
dei frutti carichi di miele.
Stavano per cadere senza essere colti
se tu avessi tardato ancora un poco."
IN ESILIO
ARRIVEDERCI FRATELLO MARE
(Varna, 1951)
"Ed ecco ce ne andiamo come siamo venuti
arrivederci fratello mare
mi porto un po' della tua ghiaia
un po' del tuo sale azzurro
un po' della tua infinità
e un pochino della tua luce
e della tua infelicità.
Ci hai saputo dir molte cose
sul tuo destino di mare
eccoci con un po' più di speranza
eccoci con un po' più di saggezza
e ce ne andiamo come siamo venuti
arrivederci fratello mare."
IMPOSSIBILE DORMIRE
(Varna, 1952)
Impossibile dormire la notte qui a Varna
impossibile dormire
per via di queste stelle che son troppe
troppo lucide troppo vicine
per via del mornorio sul greto dell'ode morte
il loro sussurro
le loro perle
i loro ciottoli
le alghe salate
per via del rumore di un motore sul mare come un cuore che batte
per via dei fantasmi
venuti da Istanbul
sorti dal Bosforo
che invadono la stanza
gli occhi verdi dell'uno
le manette ai polsi dell'altro
un fazzoletto
nelle mani del terzo
un fazzoletto che sa di lavanda.
Impossibile dormire la notte qui a Varna, mio amore."
COME TI AMO
(Mosca, 1959)
"Ti amo come se mangiassi il pane spruzzandolo di sale
come se alzandomi la notte bruciante di febbre
bevessi l'acqua con le labbra sul rubinetto
ti amo come guardo il pesante sacco della posta
non so cosa contenga e da chi
pieno di gioia pieno di sospetto agitato
ti amo come se sorvolassi il mare per la prima volta in aereo
Ti amo come qualche cosa che si muove in me
quando il crepuscolo scende su Istanbul a poco a poco
ti amo come se dicessi Dio sia lodato son vivo."
CIO' CHE HO SCRITTO DI NOI
(Berlino, 1961)
"Ciò che ho scritto di noi è tutta una bugia
è la mia nostalgia
cresciuta sul ramo inaccessibile
è la mia sete
tirata su dal pozzo dei miei sogni
è il disegno
tracciato su un raggio di sole
ciò che ho scritto di noi è tutta verità
è la tua grazia
cesta colma di frutti rovesciata sull'erba
è la tua assenza
quando divento l'ultima luce all'ultimo angolo della via
è la mia gelosia
quando corro di notte fra i treni con gli occhi bendati
è la mia felicità
fiume soleggiato che irrompe sulle dighe
ciò che ho scritto di noi è tutta una bugia
ciò che ho scritto di noi è tutta verità."
TI SEI STANCATA
(Mosca, 1962)
"Ti sei stancata di portare il mio peso
ti sei stancata delle mie mani
dei miei occhi della mia ombra
le mie parole erano incendi
le mie parole eran pozzi profondi
verrà un giorno un giorno improvvisamente
sentirai dentro di te
le orme dei miei passi
che si allontanano
e quel peso sarà il più grave."
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